Capitolo 9
Questa cooperazione dovrebbe contribuire alla protezione del 30% degli oceani entro il 2030.
In un’epoca in cui gli oceani del nostro pianeta affrontano mi nacce senza precedenti, la collaborazione tra Blancpain e l’as sociazione di istruttori subacquei professionisti PADI® (Professional Association of Diving Instructors) rappresenta un faro di speranza e di azione concreta. Questa partnership, che ha dato vita all’innovativo programma Adopt the BlueTM, costituisce un importante passo avanti nella tutela degli oceani. Lanciata nel 2022 dalla PADI e dalla PADI AWARE FoundationTM, quest’iniziativa aspira a creare la più vasta rete al mondo di siti protetti, salvaguardando specie e habitat ma rini cruciali e sull’orlo dell’estinzione. Adopt the Blue può svolgere un ruolo decisivo nella creazione di nuove Aree Marine Protette grazie al supporto di una comunità mondiale composta da resort e centri immersioni PADI, sub professio nisti PADI e altri subacquei e portavoce del mare.
Nel prossimo decennio, il programma Adopt the Blue sarà il tessuto connettivo chiamato a portare avanti il percorso colla borativo di conservazione Blueprint for Ocean Action creato dalla PADI e dalla PADI AWARE Foundation, il suo braccio politico nonprofit. Quest’iniziativa consente a subacquei e non di compiere passi chiari e concreti a favore degli oceani attra verso cambiamenti importanti sia a livello locale che a livello globale. Queste iniziative locali, se replicate e potenziate, aiute ranno a generare un impatto globale e a fornire preziosi insiemi di dati capaci di orientare e influenzare le decisioni dei governi in materia di Aree Marine Protette, vecchie e nuove. Potendo sfruttare la capillare rete di PADI Mission Hubs, che comprende 6.600 resort e centri immersioni e oltre 126.000 soci professio nisti in tutto il mondo, il programma è pronto a trasformare le azioni locali in un formidabile movimento globale.
Il programma Adopt the Blue si basa sulla fortunata iniziativa della PADI AWARE Foundation chiamata ‘Adopt a Dive Site’ che ha coinvolto la comunità dei sub in attività di ricerca e di citizen science in materia di rifiuti marini. Partendo da questa idea, Adopt the Blue punta a fare ancora meglio, mobilitando la comunità globale PADI su un percorso unificato, pensato per affrontare i numerosi problemi che minacciano gli oceani. Sot to la guida della sua Direttrice Danna Moore, la PADI AWARE Foundation ha delineato un’ambiziosa visione: “Il nostro obiet tivo è creare almeno 10.000 siti Adopt the Blue, collaborando con le comunità locali e gli operatori PADI per accelerare gli sforzi di tutela locali ove più necessari, in modo da contribuire attivamente a tutelare il 30% degli oceani entro il 2030.”
Quest’ambizioso obiettivo sottolinea la capacità del programma di stimolare un’azione a livello globale e di favorire un impatto ambientale in grado di accelerare gli obiettivi di sviluppo soste nibile di paesi di tutto il mondo. Supportato dalla presenza globale della PADI, questo programma rappresenterà un’oppor tunità senza precedenti per potenziare in maniera significativa i livelli di tutela degli oceani.
L’obiettivo principale del programma Adopt the Blue è creare un inventario globale di siti subacquei, raccogliendo informa zioni su luoghi, ecosistemi e nuove problematiche di tutela. I siti associati al programma dovranno dimostrare il valore econo mico apportato alle economie locali e nazionali. Adopt the Blue inoltre identificherà il potenziale dei siti a diventare Aree Marine Protette, qualora già non lo siano, aiutando così i gover ni a rispettare i propri impegni internazionali in materia di tu tela. Una volta ufficializzati, questi siti verranno supportati mediante sovvenzioni alle comunità, programmi di citizen science, progetti di tutela mirati e campagne a sostegno di rifor me normative, il tutto nel contesto degli obiettivi della PADI in materia di cambiamento climatico, rifiuti marini, ripristino del le barriere coralline e protezione di habitat e specie vulnerabili.
UNA RETE FONDAMENTALE PER IL MOVIMENTO A DIFESA DELL’OCEANO
Creare un programma come Adopt the Blue in grado di colma re le lacune che impediscono la nascita di un grande movimen to di tutela degli oceani è un’esigenza pressante. Lo sviluppo di una rete globale mobilitabile su un ampio ventaglio di proble matiche di tutela offrirà alla PADI e ai suoi partner strategici un meccanismo operativo capace di raggiungere in maniera rapida ed efficace una comunità subacquea impegnata e motivata. Una volta consolidata, la rete Adopt the Blue costituirà la piattaforma ideale per testare tecnologie innovative, condurre attività di ci tizen science e raccolta dati su larga scala e a lungo termine, avviare progetti di monitoraggio dei fondali riducendo al mini mo i costi e potenziare gli sforzi di ripristino ambientale. Tale rete consentirà, inoltre, di avviare future campagne a difesa de gli oceani insieme a partner locali, nazionali e internazionali.
Questa rete cruciale non soltanto disporrà degli occhi necessari per monitorare l’impatto umano sul mondo sottomarino, ma rappresenterà un volano economico a favore della tutela degli oceani; il settore subacqueo, infatti, muove miliardi di dollari in termini di redditi turistici che vanno a beneficio delle comunità costiere. “Adopt the Blue rappresenta il punto di aggregazione di preziose iniziative dirette compiute dai portavoce del mare riuniti sotto il vessillo della PADI, punto di aggregazione che può servire per orientare scienziati, legislatori, autorità gover native, ma anche il grande pubblico”, spiega Drew Richardson, Presidente e CEO della PADI. Il turismo subacqueo sostiene in maniera significativa l’economia blu, generando reddito attra verso immersioni e servizi correlati, acquisto e noleggio di at trezzature, corsi di immersione, ecc., tutte attività che creano posti di lavoro e stimolano l’imprenditoria locale. Il turismo subacqueo, inoltre, favorisce le pratiche sostenibili, poiché spes so i subacquei sono convinti sostenitori della tutela degli oceani, contribuendo in maniera diretta alla protezione e al ripristino degli ecosistemi sottomarini.
Nel corso del tempo, tutti i partecipanti, dagli operatori su larga scala ai singoli sostenitori, avranno la possibilità di impegnarsi in modo attivo nella tutela del mare in uno o più siti Adopt the Blue, mediante campagne e collaborazioni legate al percorso di conservazione Blueprint for Ocean Action della PADI e all’am bizione di arrivare a proteggere il 30% dell’oceano entro il 2030. Le opportunità non saranno a beneficio dei soli subacquei e po tranno comprendere iniziative politiche mirate, partecipazione a progetti, attività di volontariato ambientale, turismo rigene rativo, ecc.
PASSIAMOCI IL TESTIMONE DELLA TUTELA DELL’OCEANO
In media, gli istruttori PADI rilasciano un milione di brevetti subacquei ogni anno. È in virtù di questa massiccia presenza a livello mondiale che la PADI può guardare con ottimismo alla possibilità di riuscire, collaborando con partner come Blancpain, a progettare e applicare soluzioni finalizzate a una coesistenza più sana ed equilibrata con la natura. Con un totale di ben 29 milioni di brevetti rilasciati, la PADI gestisce la più grande rete al mondo di centri immersioni, istruttori, subacquei amatoriali e appassionati di snorkeling. Nel 2018, la PADI ha riformulato la propria missione passando da “The Way the Wor ld Learns to Dive®” (cioè “Il modo in cui il mondo impara ad immergersi”) a “Create one billion torchbearers to seek adven ture and save the ocean” (cioè “creiamo un miliardo di portavo ce dell’avventura e del mare”). “Quest’accresciuto impegno in materia di tutela ambientale è un voluto appello, destinato a subacquei e non subacquei di tutto il mondo, a unirsi al nostro sforzo per cambiare le cose in modo significativo e duraturo, ripristinando l’equilibrio tra umanità e oceano”, spiega Katie Thompson, Direttrice Senior per Ambiente e sostenibilità pres so la PADI. “Consolidando questa comunità globale di portavo ce del mare, possiamo trasformare la speranza in azione, lavorando tutti insieme per ripristinare, difendere e preservare gli ecosistemi marini, indispensabili per il nostro benessere.”
L’ONDA CHE SPINGE ADOPT THE BLUE
Poiché la tutela ambientale è spesso frenata dalla scarsità di dati, le iniziative Adopt the Blue mettono al centro di tutto la citizen science. Dai cenote messicani alle barriere coralline delle isole Raja Ampat, i subacquei godono di un accesso privilegiato ad alcuni dei luoghi più selvaggi, incontaminati e meravigliosi del pianeta Terra. In quanto principali testimoni della bellezza dell’oceano, i sub hanno potuto toccare con mano anche i pe santi cambiamenti in atto nel loro amato mondo sottomarino. Negli ultimi decenni, la salute dell’oceano si è notevolmente deteriorata per colpa del cambiamento climatico, con tempera ture dell’acqua sempre più elevate che causano il diffuso sbian camento dei coralli e il declino della biodiversità marina. L’acidificazione degli oceani, provocata dal maggiore assorbi mento di CO2, sta compromettendo in maniera percepibile gli ecosistemi marini, indebolendo le strutture di carbonato di cal cio essenziali per le barriere coralline, molluschi e crostacei, destinati al declino. Abbiamo, tuttavia, la speranza che una comunità sempre più nutrita di esploratori sottomarini sia in grado di sfruttare le competenze apprese come subacquei per contribuire a proteggere gli ecosistemi marini, cruciali per la sopravvivenza della vita sul pianeta.
Nell’ultimo decennio si è fatto strada un crescente movimento costituito da subacquei che danno un forte contributo alla scien za partecipativa. In quanto esploratori e difensori del regno sot tomarino, questi subacquei, amatoriali e professionisti, stanno sfruttando il loro accesso privilegiato agli ambienti oceanici per fornire il proprio supporto a tutta una serie di progetti di ricer ca e tutela. Partecipando alle attività di monitoraggio e raccolta di dati, i subacquei aiutano gli scienziati a ottenere preziose in formazioni sulla biodiversità marina, sullo stato di salute delle barriere coralline e sull’impatto del cambiamento climatico sugli ecosistemi oceanici. Attraverso queste attività, i subacquei instaurano un rapporto più profondo con l’oceano e i suoi abitanti e spesso si trasformano in attivi difensori del mare. Le loro osservazioni ed esperienze di prima mano forniscono in formazioni utilissime per integrare le ricerche degli scienziati: la citizen science sottomarina si rivela, quindi, un approccio collaborativo molto efficace nel difendere gli oceani. Questa sinergia tra subacquei e scienziati non soltanto accresce la nostra comprensione degli ecosistemi marini, ma fornisce anche alle comunità gli strumenti per proteggerli.
Una metodologia come Adopt the Blue, e cioè coerente, di por tata mondiale e allineata all’agenda globale per lo sviluppo so stenibile, è in grado di accelerare enormemente i risultati. Un approccio di questo tipo consente di mobilitare la forza e la passione di milioni di persone e di trasformarle in un’onda col lettiva che spinge nella giusta direzione. Incoraggiando la crea zione di una comunità di subacquei più consapevoli in materia ambientale e mettendo a loro disposizione le competenze e le opportunità necessarie per contribuire a iniziative finalizzate a produrre un impatto globale e duraturo, possiamo accelerare i cambiamenti positivi di cui il nostro pianeta blu ha bisogno.
LA STRADA VERSO UNA TUTELA MIGLIORE
Adopt the Blue punta ad accelerare la creazione di Aree Marine Protette offrendo a resort, centri immersioni, professionisti e subacquei della PADI, così come ad altri amanti del mare, nu merose opportunità per partecipare in maniera attiva a inizia tive di tutela a livello locale e globale. Attraverso la formazione, legata ai programmi di tutela del proprio percorso Blueprint for Ocean Action, la PADI insegna ai subacquei a raccogliere dati all’interno dei siti Adopt the Blue di tutto il mondo. I dati cari cati sulla banca dati AWARE possono essere usati per orientare la ricerca scientifica e aiutare legislatori e governi locali nei pro pri processi decisionali in materia di creazione, espansione, mo nitoraggio e gestione delle Aree Marine Protette.
Fornendo a milioni di subacquei PADI una formazione pratica e coerente in materia di citizen science sottomarina, generiamo una fonte affidabile e costante di dati preziosissimi per gli sforzi di tutela dell’oceano. I subacquei possono fornire ai governi dati utili a soddisfare le esigenze di monitoraggio dei rifiuti marini, possono compiere indagini su specie minacciate fondamentali per preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini, possono ri pristinare habitat marini in grado di sequestrare il carbonio, come le praterie di posidonia e i mangrovieti, o ancora possono partecipare a progetti di monitoraggio dei coralli finalizzati a prevederne e prevenirne lo sbiancamento. In questo modo, i su bacquei della PADI svolgono un ruolo fondamentale nella tute la degli oceani e forniscono un contributo essenziale per comprendere priorità ed esigenze in vista dell’auspicato aumen to delle Aree Marine Protette.
“Nel corso degli anni, non abbiamo mai smesso di stupirci per la passione e la prontezza con cui la comunità dei sub è entrata in azione quando e dove necessario. Guidati e supportati dai nostri operatori, i subacquei e gli altri portavoce del mare po tranno aiutare i diversi paesi del mondo a rispettare i propri impegni in materia di tutela degli oceani, accelerando la crea zione di nuove Aree Marine Protette”, spiega Moore.
I subacquei della rete Adopt the Blue puntano ad aumentare la resilienza delle proprie comunità e degli ecosistemi marini locali attraverso la raccolta di dati utili a indirizzare le misure di protezione degli oceani.
Il programma non prevede che i siti Adopt the Blue siano neces sariamente dei “siti per immersioni”; ciò significa che i profes sionisti e i centri immersioni della PADI possono segnalare anche altri tipi di luoghi subacquei. I luoghi in questione posso no ospitare specie o habitat iconici, come mangrovieti, distese di erba marina in acque basse, siti di esemplari più giovani o zone di alimentazione. Cave, acque dolci, sponde fluviali... An che tutti questi tipi di luoghi sono candidabili, poiché fornisco no vantaggi economici alle comunità locali e contribuiscono all’obiettivo complessivo della PADI, cioè ripristinare l’equili brio tra esseri umani e oceano. Una volta che un sito è stato scelto e inserito nella piattaforma Adopt the Blue, la PADI AWARE Foundation può iniziare a coordinare a livello locale, regionale e nazionale i necessari sforzi di tutela. La procedura di candidatura è semplice e può essere portata a termine nel portale della PADI AWARE Foundation in meno di dieci minu ti. Una volta approvati, i siti vengono visualizzati nella mappa globale di Adopt the Blue e inseriti nella banca dati della PADI AWARE Foundation. Eventuali dati utili raccolti verranno uti lizzati per assistere governi locali, partner e organizzazioni nonprofit nell’ambito delle rispettive iniziative di tutela del mare.
Una delle possibili strade per raggiungere l’obiettivo di proteg gere il 30% degli oceani consiste nell’indirizzare le risorse interne dei singoli paesi verso Aree Marine Protette potenziali o già esistenti. Con il supporto di Blancpain, la PADI AWARE Foundation continua a coinvolgere e mobilitare i membri delle comunità per mezzo del programma Adopt the Blue. A giugno 2024, appena due anni dopo il suo lancio, la rete Adopt the Blue comprendeva oltre 2.200 siti e aveva, quindi, già raggiunto la massa critica necessaria per iniziare una fase di impegno anco ra maggiore a beneficio della più ampia rete al mondo di siti subacquei da proteggere. A partire dal 2023, la PADI AWARE Foundation ha concentrato i propri sforzi su una prova di fatti bilità dedicata alle piccole nazioni insulari e finalizzata a verifi care l’efficacia dell’approccio, in vista della sua applicazione alla creazione di nuove Aree Marine Protette. Alle Barbados, per esempio, lavorando a stretto contatto con i partner locali per aiutarli a raggiungere gli obiettivi di tutela fissati dal governo nazionale, la PADI AWARE Foundation ha partecipato e guida to una serie di incontri di comunità aperti a tutti gli interessati per discutere possibili soluzioni in materia di ripristino dei co ralli, rimozione dei rifiuti marini e monitoraggio delle specie vulnerabili.
Sulla base dei riscontri provenienti dai partner, il team ha af frontato anche una serie di esigenze locali. Poiché oltre l’80% della popolazione locale delle Barbados è incapace di nuotare, il team si è impegnato a fornire a 500 bambini locali dei corsi per prendere confidenza con l’acqua. Ad oggi, hanno già partecipa to oltre 300 bambini. Subito dopo il loro corso, sei ragazzini hanno manifestato il desiderio di conseguire un brevetto PADI.
“A ogni bambino che partecipa al programma di nuoto della PADI AWARE Foundation viene data l’opportunità di diventa re non soltanto un futuro subacqueo professionista, ma anche un guardiano del mare delle Barbados”, spiega Andre Miller, partner locale e proprietario di Barbados Blue, resort a 5 stelle della rete PADI. “È più facile proteggere qualcosa che si cono sce.” Nel 2024, la PADI AWARE Foundation cercherà di instau rare ulteriori collaborazioni a livello nazionale e di collegare il programma dedicato ai giovani a un programma più ampio di tutela dell’oceano. Questo progetto bandiera in corso alle Barbados costituisce un solido e valido modello che potrà esse re utilmente replicato a livello globale per fornire in tempo rea le dati capaci di indirizzare le politiche e le misure di protezione riguardanti aspetti chiave della creazione di nuove Aree Marine Protette.
FORNIRE I GIUSTI STRUMENTI ALLE COMUNITÀ LOCALI
Adopt the Blue è strettamente legato al PADI AWARE Commu nity Grant Program, programma che finanzia comunità locali impegnate in importanti sforzi conservazionistici e che punta a fornire a operatori e centri immersioni locali gli strumenti ne cessari per portare avanti iniziative di tutela in grado di gene rare impatti positivi duraturi sugli ecosistemi marini. Lanciato nel 2022 con l’obiettivo di mettere a disposizione delle comuni tà locali 1 milione di dollari entro il 2025, questo programma di sovvenzioni può rappresentare un faro di speranza per i membri della rete Adopt the Blue, poiché fornisce le risorse necessarie per stimolare iniziative di tutela all’interno dei siti adottati. Le sovvenzioni della PADI AWARE Foundation favoriranno la tu tela dei mari e sosterranno le comunità indigene, accompagnan do esseri umani e oceano verso un futuro migliore. Coinvolgere e sostenere le popolazioni locali significa dare applicazione alla prima parte della missione della PADI AWARE Foundation, cioè “stimolare le iniziative locali”. Come partner fondatore della rete Adopt the Blue, Blancpain si è impegnata a finanziare per i pros simi cinque anni una subsovvenzione annuale destinata diret tamente a nuovi progetti di Aree Marine Protette.
UN ESEMPIO DI SOVVENZIONE DELLA PADI AWARE FOUNDATION: BEQA ADVENTURE DIVERS
Alle isole Figi, nel cuore del Pacifico meridionale, le variopinte barriere coralline e la multiforme vita marina della riserva, la Shark Reef Marine Reserve, sono sottoposte a crescenti minac ce. Questi ecosistemi, famosi per la loro incredibile biodiversità, sono fondamentali per le comunità locali, per il turismo e per la salute complessiva del mare. Di recente, la pandemia di CO VID19 ha innescato un problema inatteso: la riduzione della sorveglianza ha infatti favorito un aumento esponenziale della pesca illegale (o di frodo), finendo per minacciare il delicato equilibrio di questi mondi sottomarini. Per contrastare queste pressanti minacce, la PADI AWARE Foundation ha assegnato una delle proprie sovvenzioni a Beqa Adventure Divers, una nota società di immersioni delle isole Figi coinvolta negli sforzi di tutela in corso nella riserva. Per Beqa Adventure Divers, que sta sovvenzione rappresenta una risorsa fondamentale per valu tare e ripristinare lo stato di salute degli habitat e della vita marina all’interno della Shark Reef Marine Reserve. L’obiettivo a lungo termine degli sforzi conservazionistici di Beqa Adven ture Divers è garantire alla riserva marina un futuro caratteriz zato da maggiore prosperità e resilienza. Contrastando gli impatti immediati della pesca di frodo e ripristinando in modo attivo le componenti chiave dell’ecosistema, questi sforzi pun tano a innescare un circolo virtuoso destinato a migliorare la salute complessiva della barriera corallina.
Uno degli obiettivi principali della sovvenzione è supportare la realizzazione di specifici censimenti all’interno della riserva. Tali censimenti indagano la consistenza numerica delle diverse specie ittiche, fornendo dati essenziali per determinare l’impat to della pesca di frodo durante la pandemia. Confrontando tali dati con quelli prepandemia, gli studiosi sono in grado di indi viduare eventuali cambiamenti nella dinamica delle popolazio ni e di valutare la portata degli impatti legati alla pesca di frodo.
“Magico, meraviglioso, vulnerabile e finito.” Sono queste le pa role utilizzate per descrivere l’oceano da Natasha Marosi, Diret trice della divisione Conservazione di Beqa Adventure Divers. Queste parole spiegano anche perché Marosi e il suo team han no deciso di impegnarsi per ripristinare la vicina riserva. Il pro getto di ripristino della Shark Reef Marine Reserve si concentrerà sulla valutazione del degrado subito dalla riserva attraverso va lutazioni della biodiversità e censimenti delle specie ittiche. Per valutare la portata dei danni causati dalla pesca di frodo duran te la pandemia, Beqa Adventure Divers si concentrerà in parti colare su specie chiave quali cernie, lucci, pesci pappagallo, pesci chirurgo, pesci imperatore e triglie. I primi dati hanno indicato un percepibile declino di alcune popolazioni ittiche, in particolare quelle prese di mira dai pescatori di frodo, come cernie e triglie. Oltre a compromettere le catene alimentari lo cali, tale declino influisce anche sullo stato di salute complessi vo dell’ecosistema della barriera corallina. I dati raccolti serviranno per definire strategie di tutela mirate e per fare pres sione al fine di ottenere un potenziamento delle misure di pro tezione e sorveglianza all’interno della riserva.
Secondo Marosi, futuri monitoraggi che indichino “rapidi tassi di recupero di numerose specie ittiche sotto pressione” rappre senterebbero l’auspicato coronamento di questo progetto. Se le specie ittiche chiave dovessero mostrare un recupero e le popo lazioni un graduale ritorno alla normalità, “potremmo sperare che la biodiversità possa essere ripristinata e che la Shark Reef Marine Reserve possa tornare ad essere un santuario non soltan to per gli squali, ma anche per tutte le altre creature per le quali l’ecosistema della barriera corallina è casa,” conclude Marosi.
Oltre al censimento delle popolazioni ittiche, la sovvenzione fi nanzia una serie di sforzi di ripristino attivo volti a sostenere lo stato di salute complessivo degli ecosistemi della riserva. Due ambiti fondamentali di questo lavoro di ripristino riguardano i coralli e le tridacne giganti. Queste ultime, molluschi sopran nominati “gioielli della barriera corallina”, svolgono un ruolo cruciale all’interno di questo ecosistema. Filtrano l’acqua, for niscono riparo a numerosi organismi marini e contribuiscono all’intera biodiversità delle barriere coralline. Purtroppo, le tri dacne giganti sono anche estremamente esposte alla pesca di frodo. Il programma di ripristino prevede l’allevamento delle tridacne all’interno di ambienti controllati e la loro successiva reintroduzione in natura. Affinché possano tornare a contribu ire all’equilibrio ecologico della barriera corallina, i giovani molluschi vengono strategicamente collocati in punti adatti alla loro proliferazione. Per garantirne la sopravvivenza e la crescita, sono, inoltre, previste opportune misure di monitoraggio e di protezione.
UN ESEMPIO DI SOVVENZIONE DELLA PADI AWARE FOUNDATION: ACQUA SUB
Le regioni costiere del Brasile vantano una grande varietà di vita marina e vivaci ecosistemi, fondamentali per l’ambiente e l’eco nomia locale. Nella zona spicca per la notevole biodiversità l’Area Marina Protetta di Setiba, vicina alla città di Guarapari. Garantire l’efficacia delle misure di protezione all’interno dell’Area Marina Protetta richiede attività costanti di monito raggio e di raccolta dati. Riconoscendo l’importanza di questo lavoro, la PADI AWARE Foundation ha assegnato una delle pro prie sovvenzioni ad Acqua Sub, un centro a 5 stelle specializza to nella formazione di istruttori con sede proprio a Guarapari, nonché membro della rete PADI. L’obiettivo della sovvenzione è sostenere i loro preziosi sforzi di tutela, che consistono nel censimento delle popolazioni ittiche e nella valutazione della coper tura dei fondali all’interno della riserva di Setiba, allo scopo di determinare il tipo di copertura predominante e individuare eventuali danni e potenziali minacce. L’ambizione di Acqua Sub è ottenere dati concreti che consentano di orientare le politiche del governo locale e migliorare l’efficacia dell’Area Marina Protetta di Setiba.
All’interno della riserva, Acqua Sub compierà estesi censimen ti delle popolazioni ittiche, fondamentali per la comprensione dello stato di salute della vita marina e delle dinamiche in atto nella zona. Acqua Sub valuterà, inoltre, l’impatto delle misure di protezione intraprese, in modo da stabilire se l’Area Marina Protetta sia sufficiente per tutelare le popolazioni delle specie di barriera presenti a Guarapari. I dati saranno raccolti mediante osservazione visiva nel corso di 25 spedizioni sul campo che prevederanno immersioni con e senza respiratore e attività di monitoraggio a distanza. I censimenti preliminari hanno già rivelato variazioni delle popolazioni ittiche in diverse parti dell’Area Marina Protetta, portando all’individuazione di zone caratterizzate da elevata biodiversità e altre che potrebbero es sere sotto pressione. Confrontando questi risultati con i dati storici a disposizione, gli studiosi possono identificare tendenze e potenziali minacce, come la pesca eccessiva o il degrado degli habitat. Queste informazioni sono essenziali per poter consi gliare il governo locale riguardo ad eventuali aggiustamenti dei confini della riserva o delle strategie di controllo necessarie per garantirne la protezione.
“Credo che questa sovvenzione, incoraggiando la partecipazio ne dei cittadini scienziati, segnerà l’inizio di nuove iniziative da parte della comunità locale”, ha dichiarato Ivan Costa Santos, fondatore di Acqua Sub. “La nostra missione è convincere il go verno locale ad aumentare le misure di controllo e ad ampliare la riserva di Setiba, includendovi anche la zona compresa tra Três Ilhas, Ilha Escalvada e Ilha Rasas.”
Le Aree Marine Protette sono strumenti potenti ed efficaci per proteggere la vita marina. Sono spazi geografici chiaramente definiti e destinati a una tutela a lungo termine. Le Aree Marine Protette tutelano la biodiversità, aumentano la resilienza degli ecosistemi, sostengono l’industria ittica e fungono da “polizza assicurativa” nei confronti di altre politiche di gestione degli stock ittici. Sono fondamentali per proteggere specie in perico lo e ripristinare ecosistemi degradati. Ciò detto, sono efficaci soltanto se alla vita marina viene garantita una protezione ade guata, se le attività estrattive sono vietate e se vengono messe in campo risorse sufficienti in termini di personale e di misure di controllo. “So che l’obiettivo di questo progetto è molto ambi zioso”, prosegue Santos. “Tuttavia, credo che questo sia soltanto l’inizio.” Il lavoro sarà condotto in collaborazione con l’IEMA, l’agenzia dello Stato brasiliano di Espirito Santo competente in materia ambientale. Nell’ambito del programma, due aree sa ranno riservate agli allievi subacquei impegnati a diventare sub professionisti PADI e interessati a unirsi alle prossime spedizio ni. “Svolgere questo lavoro e lasciare un’eredità alle future gene razioni mi fa sentire pienamente realizzato”, conclude Santos.
POTENZIARE I NOSTRI SFORZI
Nel 2025, la PADI AWARE Foundation aggiungerà un’altra ini ziativa internazionale, supportata da Blancpain, alla propria batteria di programmi di citizen science: il PADI Global Shark & Ray Census. Sulla scia del fortunato modello offerto dal pro getto “Dive Against Debris”, questo censimento mondiale di squali e razze si baserà su un metodo scientificamente prezioso per monitorare in maniera costante lo stato di salute di alcune delle specie marine più minacciate del pianeta e, una volta rea lizzato, diventerà il più vasto programma al mondo di citizen science subacquea finalizzato a proteggere dall’estinzione gli squali e le razze.
Il progetto Global Shark & Ray Census contribuisce direttamen te al percorso Blueprint for Ocean Action ideato dalla PADI, poiché ne condivide gli obiettivi e le strategie in materia di pro tezione delle specie in pericolo e di espansione delle Aree Mari ne Protette. Disporre di maggiori dati sulle popolazioni di squali e razze potrebbe aiutare a proteggere dall’estinzione le specie vulnerabili, mentre i dati geografici raccolti attraverso il censimento potrebbero contribuire alla creazione di nuove aree di protezione degli squali oppure all’ampliamento di quelle esi stenti. Il programma invita tutti (subacquei e non) a fornire dati, registrando i propri avvistamenti di qualsiasi specie di squalo o razza oppure monitorando particolari siti allo scopo di traccia re l’andamento delle popolazioni. Una volta raccolti, tali dati saranno sottoposti a una rigorosa analisi scientifica e utilizzati per chiedere adeguata protezione per le specie di squali e razze in pericolo, favorendo così un migliore stato di salute delle loro popolazioni.
Due decenni fa, Blancpain e la PADI AWARE Foundation han no lanciato lo Whale Shark Project per documentare e com prendere i modelli comportamentali degli squali balena. Quest’iniziativa prevedeva la creazione di una rete di identifi cazione fotografica alla quale subacquei e altri amanti del mare potevano contribuire inviando le loro fotografie di squali bale na, in modo da realizzare una vasta banca dati dedicata a queste maestose creature. L’obiettivo del progetto era raccogliere dati utili a sostenere gli sforzi conservazionistici e ad aumentare la consapevolezza della necessità di proteggere gli squali balena da minacce quali distruzione dell’habitat e pesca eccessiva. Una delle prime grandi iniziative conservazionistiche di Blancpain, lo Whale Shark Project, rifletteva l’impegno di lunga data del marchio in favore della tutela degli oceani. Questo sforzo faceva parte di una strategia più ampia e che comprendeva una serie di collaborazioni con scienziati, ambientalisti e organizzazioni impegnate nella difesa del mare. Coinvolgendo la comunità su bacquea mondiale, Blancpain e la PADI AWARE Foundation hanno stimolato i sub a diventare “cittadini scienziati”, fornen do dati preziosi che hanno indirizzato le successive strategie di protezione di queste specie in pericolo.
“Blancpain è da tempo impegnata a favore di un coinvolgimen to reale di fronte alle problematiche di tutela degli oceani. La collaborazione tra Blancpain e la PADI AWARE Foundation ci consentirà di moltiplicare le forze in vista dei nostri obiettivi comuni di tutela del mare”, spiega il Dott. Drew Richardson, CEO di PADI Worldwide e Presidente della PADI AWARE Foundation. “Estesosi anche al Vulnerable Marine Species Pro gram della PADI, il sostegno che ci fornisce Blancpain lega il Blancpain Ocean Commitment e il percorso Blueprint for Ocean Action della PADI, dando vita a una forza inarrestabile a favore di un cambiamento positivo per gli oceani.”
La PADI AWARE Foundation è una delle organizzazioni più efficaci al mondo tra quelle impegnate a difesa di squali e razze; il merito è di una trentennale strategia fatta di innovative misu re a tutela di numerose specie in pericolo, tra le quali spiccano lo squalo pinna bianca oceanico, il grande squalo martello, la manta gigante, lo squalo bianco e lo squalo mako pinna corta. Nel novembre del 2022, a Panama City, la PADI ha contribuito ad assicurare una significativa protezione agli squali della fami glia Carcharhinidae in occasione della 19a riunione della CITES1, durante la quale i rappresentanti dei governi hanno concordato di limitare il commercio internazionale di tutte le specie della famiglia Carcharhinidae (una delle principali fami glie di squali), di tutti gli squali martello e di tutti i pesci chitar ra, nonché di aggiungere altre 60 specie all’elenco degli squali protetti dall’Appendice II. Questo risultato positivo ha fatto seguito all’istanza con cui il Paese ospitante, cioè Panama, ave va chiesto alla PADI di fornire consulenza specialistica e dati scientifici a tutti i governi partecipanti in vista di una votazione fondamentale per raddoppiare il numero di specie protette di squali e razze. Ad oggi, la PADI AWARE Foundation e la PADI hanno contribuito ad assicurare una qualche misura di prote zione a oltre 105 specie di squali e razze.
“Con una platea sempre più ampia di subacquei interessati alla tutela degli squali, il Global Shark & Ray Census consente a que sti appassionati di trasformarsi in “cittadini scienziati” e di rac cogliere informazioni e dati di alta qualità sulle specie di squali in pericolo. I subacquei di tutto il mondo che decideranno di partecipare contribuiranno in maniera diretta a potenziare l’ef ficacia delle misure di protezione nazionali e internazionali pro prio dove ce n’è più bisogno”, prosegue Richardson.
1 Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione
UN MOVIMENTO GLOBALE A DIFESA DEGLI OCEANI
La visione di Adopt the Blue va al di là degli sforzi conservazio nistici tradizionali, poiché punta a stimolare un movimento globale caratterizzato da significative iniziative locali. Consen tendo agli operatori subacquei della PADI e alla comunità su bacquea nel suo complesso di partecipare in maniera attiva alla tutela degli oceani, il programma crea una solida rete di difen sori dell’ambiente impegnati a proteggere gli ecosistemi marini.
La collaborazione con Blancpain amplifica la portata e l’impat to di Adopt the Blue grazie alla possibilità di sfruttare lo storico impegno del marchio a favore dell’esplorazione e della tutela degli oceani. Lavorando insieme, la PADI e Blancpain non stan no semplicemente difendendo gli habitat marini, ma anche sti molando una nuova generazione di subacquei e di portavoce del mare ad impegnarsi in ambito conservazionistico con un ruolo più attivo.
In quanto partner strategico del percorso Blueprint for Ocean Action della PADI e nella sua veste di partner fondatore del pro gramma della PADI dedicato alle Aree Marine Protette, nonché della sua iniziativa bandiera, Adopt the Blue, Blancpain appor ta un patrimonio di esperienza strettamente intrecciato all’e splorazione e alla tutela degli oceani. Quest’alleanza è molto più di un gesto simbolico; è una potente combinazione di conoscen ze e risorse dedicate alla protezione del nostro pianeta blu. Fi nalizzato a creare il più vasto inventario mondiale di Aree Marine Protette, l’impegno comune della PADI e di Blancpain è la perfetta dimostrazione della loro visione condivisa e della loro dedizione a favore della tutela dell’oceano.
Adopt the Blue è un luminoso esempio di speranza e dimostra come collaborazioni strategiche e iniziative guidate dalle comu nità possano avere impatti ambientali tangibili. Attraverso gli sforzi congiunti della PADI, della PADI AWARE Foundation e di Blancpain e grazie alla collaborazione di una moltitudine di appassionati di subacquea e di portavoce del mare, quest’inizia tiva è destinata a trasformare il panorama del conservazionismo marino. Man mano che ci avviciniamo all’obiettivo di proteg gere il 30% degli oceani entro il 2030, lo spirito collaborativo e l’incrollabile dedizione di queste organizzazioni ci indicano una promettente strada da seguire per preservare il nostro amato mondo sottomarino.